di Maria Teresa Improta – Erano pronti per andare via dalla spiaggia, quando un fulmine li ha centrati in pieno. Protagonista di una tragica disavventura è una famiglia di turisti bergamasca composta da padre, madre, nonna, bimbo e labrador in vacanza a Soverato, in provincia di Catanzaro. A soccorrerli nell’immediatezza è stato il loro vicino di ombrellone, Giuseppe Carello di Milano, che villeggia dai parenti a Cardinale. “In spiaggia – racconta ai microfoni di Calabria7 – eravamo in quel momento solo tre famiglie e stavamo per rientrare perchè il cielo era nuvoloso e si avvicinava un temporale. Dopo il fortissimo boato di un tuono, un lampo all’improvviso ha colpito la famiglia che era già in piedi per tornare a casa. Tutti e quattro sono caduti a terra, il cane è scappato. Sono corso verso di loro e le due signore gridavano continuando a dire che non ‘sentivano’ le gambe”.
“Il bimbo di sei anni e il papà 32enne – spiega Giuseppe – avevano perso i sensi. Il piccolo sembrava non avesse battito, gli ho praticato un massaggio cardiaco (sono responsabile di primo soccorso dell’azienda nella quale lavoro) e nel giro di pochi secondi è ritornato ad essere cosciente. L’uomo era in stato comatoso, ha aperto gli occhi mentre tentavo di rianimarlo, ma non era lucido. Nel frattempo è iniziata una violenta grandinata, ho dovuto interrompere il massaggio cardiaco e ho messo (lo so che non va fatto) un ombrellone per coprirgli il viso, ma è stato sbalzato da una sorta di tromba d’aria a circa cento metri d’altezza. Le signore si sono allontanate strisciando in spiaggia perché non riuscivano ad alzarsi e deambulare, credo che la scossa le abbia temporaneamente paralizzate. I miei genitori, due ottantenni, erano pietrificati preoccupati nel vedermi da solo a soccorrere l’uomo”.
“Ho chiamato il 118 per chiedere aiuto e indicazioni, mi è stato risposto che sarebbero arrivati a stretto giro. I bagnini del lido di fianco alla spiaggia libera dove noi eravamo – chiarisce il turista milanese – stavano all’interno della struttura balneare invitando la gente a non spostarsi perché era effettivamente molto pericoloso. Dopo circa 20 minuti sono arrivate due ambulanze e i sanitari per raggiungerci hanno percorso più o meno 60 metri sotto la grandine, la pioggia e il vento: non è stato facile. In più la rianimazione con l’elettrostimolatore sotto l’acqua battente è impegnativa, perché si tratta di scariche elettriche irradiate sul bagnato, quasi impossibile da praticare. Era una condizione estrema e nel mio piccolo ho cercato di fare del mio meglio”. Al momento Federico, il padre di famiglia, è in coma farmacologico, ricoverato nel reparto di Terapia Intensiva dell’Ospedale Pugliese – Ciaccio di Catanzaro. Il figlio, la suocera e la moglie stanno bene anche se vivono ore di particolare apprensione.